La Linea Hitler descritta da Fred Majdalany
Una decina di chilometri dietro la Linea Gustav, i tedeschi stavano costruendo da Natale una seconda linea, la Adolf Hitler. Profonda 700-800 metri, consisteva in usuali campi minati, trincee anticarro, filo spinato e casematte, molto delle quali erano torrette di carro armato affondate nel terreno e che montavano i devastanti cannoni da 88 millimetri. Questa linea, che si allungava dal massiccio della montagna attraverso Piedimonte fino alla valle del Liri, era concepita per occuparsi di qualsiasi forza riuscisse a sfondare la Gustav. Il legame fra queste linee creava l’effetto di un cancello girevole, con Montecassino che faceva da pilastro centrale. Se il cancello fosse stato sfondato sarebbe potuto girare indietro lungo la valle, fino alle postazioni della Hitler – con Montecassino che faceva da perno e punto fermo. Poi sarebbe stato sganciato e lasciato alle spalle per un miglio o due, sostituito dal nuovo pilastro a Piedimonte; e Piedimonte, una vecchia città fortificata che coronava la collina rocciosa, sarebbe divenuta la nuova Montecassino.
(tratto da : Fred Majdalany, Cassino. Ritratto di una battaglia, Mondadori, 2003, p. 227